Un bellissimo viaggio (a parte la pioggia) dal 25 aprile al 5 maggio 2009
Ogni viaggio
inizia dal momento in cui si parte, ma in questo caso i guai, e per fortuna
i soli in tutto il viaggio, sono iniziati già il giorno prima della
partenza. La Grimaldi Ferries, compagnia di navigazione con la quale avevamo
fatto, e già pagato, tutti i biglietti, il giorno prima di partire,
nell'intervallo pranzo ha inviato una mail alle agenzie, in cui con tono sereno,
avvisava che la nave del giorno successivo era in avaria, e quindi si poteva
scegliere il rimborso o la partenza con la nave successiva di quattro giorni
dopo! Nessuna cura verso gli utenti e nessun interessamento per favorire il
passaggio alla nave della GNV che partiva da Palermo nello stesso giorno e
praticamente nello stesso orario. Per giunta la GNV il giorno prima della
partenza chiude la biglietteria via agenzia o internet e permette di fare
i biglietti solo presso il suo ufficio nel porto. PERFETTO! Incastrati in
una logica burocratica inesorabile che permetteva solo di andare a Palermo
il giorno dopo, andare alla biglietteria il più presto possibile, munirsi
del denaro per fare l'ulteriore biglietto e sperare che ci fosse posto sulla
nave.
Vogliamo ribadire in questa sede che la Grimaldi Ferries ha mostrato una inesistente
cura dei propri clienti, comportandosi come una compagnia di navigazione del
terzo mondo, e speriamo di potere evitare in futuro di dovere usufruire del
suo servizio assolutamente primitivo ed inaffidabile.
Il percorso
Le tracce e i waypoint
I Waypoint:
I waypoint in formato
Ozi Explorer |
La storia
Domenica 26 aprile Partenza
comoda alle 9.00 e via lungo l'autostrada verso sud. Abbiamo raggiunto
nel primo pomeriggio El Hamma, dove ci siamo fermati per riempire di
gasolio tutto il riempibile. Durante il rifornimento, Franco, che aveva
avuto qualche “piccolo” problema nel viaggio dell'anno precedente
ci avvisa che il serbatoio secondario del suo Toyota TDJ80, appena acquistato
ed appena uscito dal meccanico, è strozzato (si parla di una
bolla d'aria) e non ne vuole sapere di farsi riempire. La vocina dell'anno
precedente (tornateee ind...) cominciava a farsi sentire, ma l'abbiamo
zittita e siamo ripartiti seguendo la pipe line fino al cafè
Jelili dove abbiamo effettuato la sosta di rito con dolci tunisini preparati
dalle capaci mani della moglie di Jelili e tè a profusione. Abbiamo
poi scoperto che il problema del serbatoio era che … era già
pieno, per cui era difficile metterci altro gasolio. Con altre organizzazioni,
Franco avrebbe meritato gli occhiali a raggi X, ma in questo caso ci
siamo limitati a prenderlo per il c... per un po' di tempo, contenti
di poter zittire definitivamente la voce dell'anno precedente.
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Lunedì 27 aprile In
effetti già dalla mattina, si è visto che tutti avevano
già assorbito lo spirito di Deserto Lento. Infatti dopo esserci
alzati con calma, aver fatto colazione (anche ad un piccolo dromedario)
aver preparato con calma le auto, siamo riusciti a partire come fulmini
alle 12.00 del mattino.
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Martedì 28 aprile Incredibilmente
riusciamo a partire verso le 10.00 ed ancora un po' addormentati, ci
siamo avviati verso i monti Dekamis. Durante il percorso, Gaetano e
Davide su Nissan Patrol GR, si fermavano ogni due dune per risistemare
il carico che, ad ogni salto, per il noto principio fisico dell'entropia
crescente, tendeva a diventare una mistura omogenea di tutti gli oggetti
solidi e liquidi contenuti nella macchina, Giovanni e Luciano, su Nissan
Patrol GR, stanchi per l'alzataccia della mattina, approfittavano di
ogni cresta di sabbia per poggiare il fondo della propria macchina e
riposarsi un po', Pierpaolo su Toyota HZJ71 si muoveva con l'agilità
di una gazzella, aspettando che Nuccio ed Anna, su Mitsubishi Pajero
V6 3500 si insabbiassero per poter piombare quatto quatto alle loro
spalle con la Cavalcata delle Valchirie a tutto volume. Enrico su Toyota
LJ60 si muoveva tranquillamente sulle dune con la sua aria impassibile,
turbata solo dal fatto che non riusciva a trovare il campo su cellulare
per poter telefonare in Italia, e Tano che in teoria doveva essere in
auto con Enrico, percorreva a velocità elevata le dune con il
suo 2x2 lasciando tracce inconfondibili sulla sabbia. Sandro su Toyota
4 Runner, ormai privato del suo amuleto feticista (le scarpe) accusava
qualche difficoltà, ma grazie all'esperienza e all'aiuto del
figlio Andrea riusciva quasi sempre a tirarsi fuori dalle situazioni
difficili in cui riusciva a cacciarsi. Infine il clan Cancaro, venuto
al completo con due auto, Franco, Graziella, Francesca, Antonio, Alberto
e Tiziana (non sono riusciti a portare Ciccio, il cane, perché
proprio non c'era posto), provavano sulle dune i loro mezzi appena usciti
dal meccanico. Franco giocherellava con il gonfia-sgonfia del suo Toyota
HDJ80, riuscendo anche ad un certo punto a stallonare (guarda che bello,
come si gonfia, guarda che bello come si sgonfia, …., SPAM!),
mentre Alberto scaricava sul suo Nissan GR l'irruenza della sua giovane
età, lasciando sabbia bruciata e trincee invalicabili dietro
di se, costringendo le auto che lo seguivano a dover cercare percorsi
improbabili alternativi.
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Mercoledì 29 aprile Riusciamo
a battere il record del giorno precedente e a partire alle 9.30, dirigendoci
verso sud. Il percorso si presenta subito difficile, e le dune alte
e insidiose con parecchi passaggi in contropendenza. Già dopo
poche centinaia di metri ci blocchiamo tutti in un passaggio difficile
e perdiamo un sacco di tempo. Enrico tenta di ribaltare la macchina,
facendole assumere una posa plastica, documentata in fotografia, mentre
Tano corre spensierato tra le dune e Pierpaolo allieta gli astanti con
la sua colonna sonora.
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Giovedì 30 aprile Sempre
con la solita calma siamo partiti alla volta di Bir Aouine. Abbiamo
attraversato senza grosse difficoltà la zona di dune che ci separa
dalla vasta pianura, a parte qualche piccolo problema di olio con la
macchina di Giovanni, superato brillantemente stringendo qualche bullone.
Una volta sul piano, abbiamo fatto un lungo giro per evitare la caserma
dei militari di stanza in quella zona, fino a raggiungere il pozzo di
Bir Aouine.
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Venerdì 01 maggio Ci
alziamo la mattina di buonora con l'obiettivo di raggiungere Es Souida
per pranzo. La giornata era splendida e le dune favolose, ricche di
passaggi difficili e di lunghe discese ripidissime. Tra un insabbiamento
e l'altro, abbiamo raggiunto la nostra destinazione all'ora prevista.
Es Souida è un promontorio roccioso in mezzo alle dune e della
stessa dimensione di queste. Ci si chiede: ma perché la sabbia
decide di ricoprire tutte colline circostanti e invece non si posa su
una roccia al centro delle stesse. Forse tutti i granelli si mettono
d'accordo per lasciare libera quella zona, o su quella altura vive un
gruppo di granelli mafiosi, e tutti gli altri si tengono distanti? Misteri
del deserto.
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Sabato 02 maggio Quando
la mattina ci svegliamo, si apre davanti a noi un panorama insolito.
Piove ancora, e la sabbia è di un rosso intenso, fino all'orizzonte.
La luce è strana, e conferisce un aspetto spettrale al deserto.
Più o meno come quando da noi arriva lo scirocco con le nuvole
cariche di sabbia rossa. Abbiamo smontato rapidamente il campo e siamo
partiti verso nord-est verso Tinsouane. La sabbia bagnata, il vento
e la luce spettrale che non faceva vedere le ombre rendeva il percorso
a volte duro e battuto come una strada, a volte soffice ed insidioso,
a volte incomprensibile. Tra pioggia e vento, tra insabbiamenti e tratti
veloci abbiamo raggiunto Tinsouane e poi abbiamo proseguito fino a Timbain
fino al nuovo campeggio tendato. Pensavamo di fermarci a dormire nelle
tende, stanchi per la notte precedente e ci siamo informati sui prezzi:
40€ solo per dormire! E le tende non erano poi così comode.
Non parliamo poi dei bagni: la duna più vicina era molto più
comoda ed igienica. Abbiamo così deciso di proseguire e fermarci
sotto il monte Timbain per fare il campo. Così come secondo la
teoria del quadro e del chiodo, quest'ultimo all'improvviso decide di
crollare senza nessun preavviso, anche se fino ad un attimo prima reggeva
il quadro senza alcuna difficoltà, allo stesso modo, forse un
ulteriore soffio di vento, o la classica goccia di troppo hanno provocato
nel gruppo, che fino ad un attimo prima era deciso a fermarsi la notte
a Timbain, per poi fare ancora una mattinata di dune, un crollo improvviso,
uno sconforto profondo, ed il desiderio irrefrenabile di un letto comodo,
una doccia calda, un pranzo con i piedi sotto un tavolo. Ne abbiamo
parlato a Salem, che si è mostrato d'accordo, e dopo aver telefonato
all'albergo, ed avere avuto conferma dei posti, siamo partiti di gran
corsa alla volta di Douz. Il viaggio non ha nulla di speciale da raccontare:
un po' di dune basse, la lunga pista massacrante, la sosta classica
la cafè del la port du desert. A pochi chilometri da Douz ci
siamo fermati e Tano e Tiziana ci hanno allietato con un vasto repertorio
di danze arabe al suono della radio dell'auto di Salem.
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Domenica 03 maggio A
questo punto avevamo un giorno in più, e ne abbiamo approfittato
per riposarci. Parte della mattina è stata utilizzata per dare
una sistemata alle auto e alle gomme. A Douz conviene fare una verifica
di tutte le gomme: le smontano e puliscono tutta la sabbia dai cerchi
con cura e perizia, a prezzi veramente modici.
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Lunedì 04 maggio Partiamo
la mattina per raggiungere Kairouan, e decidiamo di attraversare lo
chott Fedjai per rendere un po' più panoramico il nostro viaggio.
Dopo aver attraversato lo chott, una volta arrivati ai monti dove c'è
il posto di blocco dei militari abbiamo visto un vecchio pick-up Peugeot,
che per un qualche motivo incomprensibile era uscito fuori strada finendo
con il fianco in una piccola scarpata. Ci siamo consultati rapidamente
per radio ed abbiamo deciso di dargli una mano, così ci siamo
messi in due con i verricelli, uno di lato per metterlo in sicurezza
e l'altro da dietro per tirarlo ed in pochi minuti lo abbiamo tirato
fuori senza un graffio. Il proprietario, con una bellissima barbetta
islamica, che era preoccupatissimo per quello che probabilmente era
il suo mezzo di lavoro e di sussistenza, non finiva di ringraziarci,
e forse ha ringraziato Hallah per tutta la giornata.
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Martedì 05 maggio Partiamo di corsa per Tunisi per imbarcarci sulla nave della Grimaldi che per fortuna era stata riparata. La sera siamo arrivati a Trapani e ci siamo salutati con già in mente alcune idee per il prossimo viaggio.
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Le fotografie
Le foto di Lorella e Fausto foto Le foto di Enrico e Tano (in fase di pubblicazione) Le foto di Sandro e Andrea foto su youtube foto su tuaregteam.it Le foto di Nuccio e Anna foto Le foto di Giovanni e Luciano (in fase di pubblicazione) Le foto di Gaetano e Davide foto Le foto di Pierpaolo (in fase di pubblicazione) Le foto di Franco Graziella e Francesca (in fase di pubblicazione) Le foto di Antonio Tiziana e Alberto (in fase di pubblicazione) |
I componenti della spedizione
Fausto
e Lorella |
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Enrico
e Tano |
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Sandro
e Andrea |
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Nuccio
e Anna |
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Giovanni
e Luciano |
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Gaetano
e Davide |
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Pierpaolo |
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Franco
e Graziella e Francesca |
||
Antonio
Tiziana e Alberto |
||
Salem
e Toumis |